sabato 7 giugno 2008

LETTERA DI SDEGNO AI GIORNALI

Questa lettera nasce da uno sdegno che deve trovare espressione. Pubblico qui la lettera che invierò ai maggiori quotidiani e mezzi d'informazione on-line. Lo sdegno come si evince dalla lettura della missiva deriva dal fatto che nessun mezzo di informazione ha diffuso la benché minima informazione sulla riunione del Bilderberg in atto.
Forse voi non pensate che questa notizia sia importante, cari «giornalisti», dato che la vicenda sta passando sotto il più assordante dei silenzi mediatici. Il Gruppo di Bilderberg, organo (semi)segreto paramassonico che dal 1954 detta la linea dei governi nazionali è riunito – in segreto – in questi giorni. Sono lì presenti le più importanti cariche istituzionali mondiali: re, principi, baroni, banchieri, boss di multinazionali, politici di caratura internazionale, capi di imperi dell'informazione, giornalisti non scomodi as
Il 5 di questo mese si sono riuniti a Chantilly, in Virginia (vicinissimo a Washington) all'Hotel Westfields Marriott, staranno lì ancora fino a domani. Nessun organo di stampa mondiale, ad eccezion fatta per un anonimo quotidiano olandese, che ha ripreso un comunicato della propria ambasciata negli USA che annunciava la partecipazione del Primo Ministro e di un altro funzionario di Stato alla riunione annuale del Bilderberg. La riunione che alcuni depistaggi la volevano ad Atene è una quattrogiorni che va dal 5 all'8 Giugno 2008.
Semplicemente le più grandi personalità mondiali non si stanno affatto incontrando a Chantilly per decidere le sorti del pianeta, il prezzo del petrolio, la situazione in Medio Oriente, la questione iraniana, la linea guida per Obama, etc. La stampa non ne parla. VOI non ne parlate, quindi non sta accadendo. Vi prego di dare un'occhiata alla lista dei partecipanti – una delle tante informazioni che sono diventate di dominio pubblico solo grazie alla onestà intellettuale e la passione per la verità di alcuni Grandi Uomini – sul mio blog, dove troverete molte altre interessanti informazioni sullo schifo che ci circonda e che sistematicamente i mass-media ignorano, insabbiano, ridicolizzano. Vi assicuro che leggere la lista dei partecipanti fa venire il voltastomaco: come è possibile che allo stesso tavolo ci sono Mario Draghi, Franco Bernabé, John Elkann, Mario Monti, Tommaso Padoa-Schioppa, Donald Graham (il boss del Washington Post), Henry Kissinger, David Rockefeller, Condoleeza Rice, Jean Claude Trichet, John Wolfowitz, Paul Wolfensohn, Richard Perle, Robert Zoellick, il principe Philippe del Belgio, De Scheffer (il capo della NATO); principi e re olandesi e spagnoli e che nessun organo di informazione ne parli? È inquietante.
L'instaurazione del Nuovo Ordine Mondiale (inneggiato in tempi non sospetti da Bush sr, Bush jr, David Rockefeller, Giorgio Napolitano, Kofi Annan, Papa Benedetto XVI, e infiniti altri) si decide in questi incontri, ma sono cose buone per visionari, teorici del complotto, paranoici che vedono cospirazioni sotto ogni pietra. Eppure un vostro collega, uno storico fotoreporter di Repubblica (che rimane anonimo) mi ha dato pienamente ragione quando, l'altro ieri sera, sfogliando i giornali che aveva sottobraccio, commentavo la situazione del giornalismo italiano e globale.
Talenti sprecati per fare ciò che comanda Mammona, il compito del giornalista è quello di distorcere, avvilire, dissanguare, pervertire la verità. I capi tirano i fili e voi ballate, unanimemente riconosciuti come «prostitute intellettuali» da chiunque ha sviluppato una visione autonoma della realtà. Sempre con il fotoreporter discutendo, abbiamo parafrasato la celebre dichiarazione fatta da un antico capo-redattore del New York Times, che in un galà pre-pensionamento, al momento di brindare disse: «Che follia fare un brindisi alla stampa indipendente! Lo sapete voi e lo so io: la stampa independente non esiste». E poi: «Se provassi a pubblicare le mie vere opinioni su un qualsiasi numero del mio giornale mi troverei tosto sulla strada alla ricerca di un nuovo impiego». Imbarazzante, cari giornalisti, è imbarazzante. Questa dichiarazione venne fatta quando ancora non esisteva la televisione, l'elettrodomestico megafono della disinformazione e mezzo avvezzo alla costruzione di cloni-automi senza pensiero autonomo e coerenza. Prostitute intellettuali e teleimbonitori.
Questo è il vostro ruolo, oh soldati del IV Potere! Voi non siete reporter, voi siete soldati del Sistema: voi dovete obbedire, voi non siete liberi di scrivere, voi siete servi. Eseguite l'ordine senza pensare. E se credete il contrario significa che siete i primi ad essere totalmente vittime di un lavaggio del cervello globale e di una manipolazione delle coscienze senza precedenti.
Ma la gente che vuole sapere ormai lo può fare. Oggi l'informazione è a portata di clic, potete continuare anche a definire il materiale di contro-informazione come «leggende metropolitane che spopolano in Rete» ma alla vostra rete sfuggono sempre più pesci. Oggi esiste una radicale trasformazione dell'informazione, la gente può fare tranquillamente a meno di voi, spero che come disse una volta George Clooney, un giorno la gente si stanchi al punto che creerà programmi televisivi propri, perché le assurdità e la disinformazione che dilagano tra i mezzi di informazione tradizionali rasentano il ridicolo e creano diffusa ignoranza senile.
Cari giornalisti, burattini-burattinai dell'informazione, è ora che capiate a che punto è arrivata la situazione. Il mondo è alla rovina, in mano a folli psicopatici mossi solo da ideali inquietanti e dal dio Denaro, dal potere, dal successo. Consiglio la lettura di TranceFormation of America e Accesso Negato alla Verità per motivi di sicurezza nazionale, entrambi di Cathy O'Brien e Mark Phillips, editi dalla Macro. In essi l'autrice descrive minuziosamente gli sconcertanti eventi della sua vita, vissuta nell'ambito del progetto di controllo mentale MK-ULTRA, sponsorizzato dalla CIA ma adoperato a tutti i livelli. Capirete che Bush è un pedofilo, perché in esso sono descritti gli abusi sessuali che lui e la sua combriccola globale hanno perpetrato ai danni di una bambina di nome Kelly Cox O'Brien. Vedrete come Bush & co. sono dei drogati narcotrafficanti, che non esiste destra e sinistra, che c'è un governo ombra che decide in segretezza, che i potenti si riuniscono in società segrete di cui la Massoneria è solo la punta dell'iceberg, basti pensare ai macabri rituali drudico-babilonesi cerimoniati al Bohemian Grove vicino Monte Rio, San Francisco, California...
Tutte cose che i mass-media o non conoscono per incompetenza, o ignorano per non immischiarsi «sentimentalmente», o insabbiano causa direttive «dall'alto».
Ma tanto cosa ve lo dico affare? Cari giornalisti, siete gli unici così tuonati da proporre ancora come realtà storica la folle teoria del complotto secondo cui Osama bin Laden, al Qaeda e il pazzo (sotto controllo mentale) sotto processo «mente dell'attacco» sarebbero i responsabili dei fatti dell'11 Settembre 2001! Lo capite che abbiamo capito che non è così, e che non crediamo più né a Babbo Natale, né alla versione ufficiale, né alla Befana?
Siamo in grado di sapere cosa diavolo accade al Westfields Marriott senza il vostro impegno, sappiamo tutto ciò che si è deciso nella recente riunione della Commissione Trilaterale. Dovreste prendere esempio dai vari Alex Jones e Jim Tucker, da Daniel Estulin, e da tanti altri onesti giornalisti e ricercatori mossi ancora da una sana passione chiamata giornalismo.
Per info sul Bilderberg 2008 (lista partecipanti, avvenimenti, foto, informazioni varie) IL MIO BLOG «LA PIOVRA» http://www.la-piovra.blogspot.com Info 24/7: http://www.infowars.com il sito Internet di Alex Jones, qui e su YouTube potete trovare i filmati che Jones sta diffondendo direttamente da Chantilly: http://it.youtube.com/results?search_query=bilderberg+2008&search_type=&aq=f
I più sinceri saluti a ogni sano ricercatore della verità, qualunque essa sia, Claudio, Genova borquide7@tiscali.it
© Claudio aka borquide, La-piovra.blogspot.com

IL SENATO USA SULLA GUERRA IN IRAQ: «DA BUSH SOLO BUGIE»

STATI UNITI - Il Senato: il presidente mentì sulle prove per attaccare l'Iraq
«Da Bush solo bugie»
NEW YORK - Il presidente degli Stati Uniti George W. Bush finisce sul banco degli imputati per la guerra in Iraq. La commissione sull'intelligence del Senato americano lo accusa di aver mentito sulle prove ottenute dagli 007 pur di iniziare il conflitto.
La notizia non è nuova. Ma come ha sottolineato ieri il New York Times, i membri della commissione senatoriale hanno preparato «il rapporto finora più completo per stabilire che i decisori politici hanno sistematicamente dipinto un'immagine sull'Iraq molto più nera di quanto era giustificabile dall'intelligence disponibile».
L'atto di accusa è contenuto in 170 pagine che ripercorrono le dichiarazioni pubbliche di Bush e di altri esponenti di spicco dell'amministrazione: c'è un evidente differenza tra le infuocate dichiarazioni per entrare in guerra e le incertezze (e talvolta i conflitti) che c'erano tra gli 007.
John D. Rockefeller IV, capo democratico della commissione, ha detto che «il presidente e i suoi consiglieri, all'indomani degli attacchi dell'11 settembre, hanno intrapreso una campagna pubblica implacabile per usare la guerra contro al Qaeda per giustificare il rovesciamento di Saddam Hussein».
Sul lato politico è interessante rilevare che il rapporto è stato avallato non solo dagli otto membri democratici della commissione, ma anche da due esponenti repubblicani: la senatrice Olympia Snowe del Maine e Chuck Hagel del Nebraska.
La Casa Bianca liquida le 170 pagine come una «lettura parziale» di quello che le dichiarazioni pubbliche di Bush e degli altri membri dell'amministrazione erano basate sulle stesse informazioni di intelligence fornite al Congresso, appoggiate anche dai servizi segreti di altri paesi. Su questo punto entra in gioco l'Italia che ha fornito informazioni di intelligence su un presunto acquisto di uranio dell'Iraq in Niger.
C'è un altro episodio che riguarda l'intelligence italiana, al quale la commissione dedica un rapporto separato di 52 pagine. Tra il 10 e il 13 dicembre 2001, in un appartamento gestito dal Sismi (oggi Aise), ci furono una serie di incontri tra alti funzionari del Pentagono e esponenti iraniani interessati a rovesciare il regime di Teheran.
L'atto di accusa del Senato potrebbe essere utile per il candidato democratico Barack Obama, visto che né il rivale John McCain né l'amministrazione Bush fanno marcia indietro sull'Iraq.
Anzi, secondo quanto scrive Patrick Cockburn sul quotidiano britannico The Indipendent, Washington sta facendo forti pressioni con Baghdad per avere mano libera nel Paese negli anni a venire, tramite la sottoscrizione di un patto che viene chiamato «alleanza strategica».
[...]
Washington, inoltre, ricatterebbe Baghdad congelando 50 miliardi di dollari iracheni alla Federal Reserve Bank di New York.
Cockburn scrive che i soldi sono «tenuti in ostaggio»: per riscattarli, il governo iracheno deve accettare il patto [come si può chiamare questo "un patto"? Questo è ricatto; Ndclaudio]. Al momento le riserve irachene sarebbero «protette dai pignoramenti giudiziari grazie ad un ordine presidenziale». Se gli Usa non fossero soddisfatti dalle scelte irachene, l'ordine sarebbe rimosso. Questo farebbe perdere a Baghdad il 40% delle sue riserve all'estero.
Fonte: il manifesto, 7 Giugno 2008, p. 11, di Michelangelo Cocco

BILDERBERG 2008: LA LISTA DEI PARTECIPANTI

Lista ufficiale dei partecipanti al Bilderberg 2008 Chantilly (Virginia, USA) Westfields Marriott Hotel.
Il Westfileds Marriott
Sono chiusi nell'albergo che ospita le loro discussioni da tre giorni. Domani è l'ultimo giorno e i media si sono fatti notare per il silenzio assordante sulla vicenda. Ciononostante siamo già in possesso della lista ufficiale dei partecipanti. Le solite vecchie volpi e un sacco di nuovi personaggi poco conosciuti ma sicuramente da attenzionare d'ora in avanti. Ho usato il grassetto per i nomi più importanti, quelli che non mancano mai da 30 anni a questa parte, i membri italiani e i personaggi molto in vista.
Come evitare noiosi controlli: Le auto dei bilderbergers hanno una "B" in vista per farsi riconoscere dall'apparato di sorveglianza

Bilderberg 2008: arrivano gli invitati

DEU "Ackermann, Josef" "Chairman of the Management Board and the Group Executive Committee, Deutsche Bank AG"
CAN "Adams, John" Associate Deputy Minister of National Defence and Chief of the Communications Security Establishment Canada
USA "Ajami, Fouad" "Director, Middle East Studies Program, The Paul H. Nitze School of Advanced International Studies, The Johns Hopkins University"
USA "Alexander, Keith B." "Director, National Security Agency"
INT "Almunia, Joaquín" "Commissioner, European Commission"
GRC "Alogoskoufis, George" Minister of Economy and Finance
USA "Altman, Roger C." "Chairman, Evercore Partners Inc."
TUR "Babacan, Ali " Minister of Foreign Affairs
NLD "Balkenende, Jan Peter" Prime Minister
PRT "Balsemão, Francisco Pinto" "Chairman and CEO, IMPRESA, S.G.P.S.; Former Prime Minister"
FRA "Baverez, Nicolas" "Partner, Gibson, Dunn & Crutcher LLP"
ITA "Bernabè, Franco" "CEO, Telecom Italia Spa"
USA "Bernanke, Ben S." "Chairman, Board of Governors, Federal Reserve System"
SWE "Bildt, Carl" Minister of Foreign Affairs
FIN "Blåfield, Antti" "Senior Editorial Writer, Helsingin Sanomat"
DNK "Bosse, Stine" "CEO, TrygVesta"
CAN "Brodie, Ian" "Chief of Staff, Prime Minister’s Office"
AUT "Bronner, Oscar" "Publisher and Editor, Der Standard"
FRA "Castries, Henri de " "Chairman of the Management Board and CEO, AXA"
ESP "Cebrián, Juan Luis" "CEO, PRISA"
CAN "Clark, Edmund" "President and CEO, TD Bank Financial Group"
GBR "Clarke, Kenneth" Member of Parliament
NOR "Clemet, Kristin" "Managing Director, Civita"
USA "Collins, Timothy C." "Senior Managing Director and CEO, Ripplewood Holdings, LLC"
FRA "Collomb, Bertrand" "Honorary Chairman, Lafarge"
PRT "Costa, António" Mayor of Lisbon
USA "Crocker, Chester A." James R. Schlesinger Professor of Strategic Studies
USA "Daschle, Thomas A." Former US Senator and Senate Majority Leader
CAN "Desmarais, Jr., Paul " "Chairman and co-CEO, Power Corporation of Canada"
GRC "Diamantopoulou, Anna" Member of Parliament
USA "Donilon, Thomas E." "Partner, O’Melveny & Myers"
ITA "Draghi, Mario" "Governor, Banca d’Italia"
AUT "Ederer, Brigitte" "CEO, Siemens AG Österreich"
CAN "Edwards, N. Murray" "Vice Chairman, Candian Natural Resources Limited"
DNK "Eldrup, Anders " "President, DONG A/S"
ITA "Elkann, John" "Vice Chairman, FIAT S.p.A."
USA "Farah, Martha J." "Director, Center for Cognitive Neuroscience; Walter H. Annenberg Professor in the Natural Sciences, University of Pennsylvania"
USA "Feldstein, Martin S." "President and CEO, National Bureau of Economic Research"
DEU "Fischer, Joschka" Former Minister of Foreign Affairs
USA "Ford, Jr., Harold E." "Vice Chairman, Merill Lynch & Co., Inc."
CHE "Forstmoser, Peter" "Professor for Civil, Corporation and Capital Markets Law, University of Zürich"
IRL "Gallagher, Paul" Attorney General
USA "Geithner, Timothy F." "President and CEO, Federal Reserve Bank of New York"
USA "Gigot, Paul" "Editorial Page Editor, The Wall Street Journal"
IRL "Gleeson, Dermot" "Chairman, AIB Group"
NLD "Goddijn, Harold" "CEO, TomTom"
TUR "Gögüs, Zeynep" "Journalist; Founder, EurActiv.com.tr"
USA "Graham, Donald E." "Chairman and CEO, The Washington Post Company"
NLD "Halberstadt, Victor" "Professor of Economics, Leiden University; Former Honorary Secretary General of Bilderberg Meetings"
USA "Holbrooke, Richard C." "Vice Chairman, Perseus, LLC"
FIN "Honkapohja, Seppo" "Member of the Board, Bank of Finland"
INT "Hoop Scheffer, Jaap G. de" "Secretary General, NATO"
USA "Hubbard, Allan B." "Chairman, E & A Industries, Inc."
BEL "Huyghebaert, Jan" "Chairman of the Board of Directors, KBC Group"
DEU "Ischinger, Wolfgang" Former Ambassador to the UK and US
USA "Jacobs, Kenneth" "Deputy Chairman, Head of Lazard US, Lazard Frères & Co. LLC"
USA "Johnson, James A." "Vice Chairman, Perseus, LLC" (Obama’s man tasked with selecting his running mate)
SWE "Johnstone, Tom" "President and CEO, AB SKF"
USA "Jordan, Jr., Vernon E." "Senior Managing Director, Lazard Frères & Co. LLC"
FRA "Jouyet, Jean-Pierre" Minister of European Affairs
GBR "Kerr, John" "Member, House of Lords; Deputy Chairman, Royal Dutch Shell plc."
USA "Kissinger, Henry A." "Chairman, Kissinger Associates, Inc."
DEU "Klaeden, Eckart von" "Foreign Policy Spokesman, CDU/CSU"
USA "Kleinfeld, Klaus" "President and COO, Alcoa"
TUR "Koç, Mustafa" "Chairman, Koç Holding A.S."
FRA "Kodmani, Bassma" "Director, Arab Reform Initiative"
USA "Kravis, Henry R." "Founding Partner, Kohlberg Kravis Roberts & Co."
USA "Kravis, Marie-Josée" "Senior Fellow, Hudson Institute, Inc."
INT "Kroes, Neelie " "Commissioner, European Commission"
POL "Kwasniewski, Aleksander" Former President
AUT "Leitner, Wolfgang" "CEO, Andritz AG"
ESP "León Gross, Bernardino" "Secretary General, Office of the Prime Minister"
INT "Mandelson, Peter" "Commissioner, European Commission"
FRA "Margerie, Christophe de" "CEO, Total"
CAN "Martin, Roger" "Dean, Joseph L. Rotman School of Management, University of Toronto"
HUN "Martonyi, János" "Professor of International Trade Law; Partner, Baker & McKenzie; Former Minister of Foreign Affairs"
USA "Mathews, Jessica T." "President, Carnegie Endowment for International Peace"
INT "McCreevy, Charlie" "Commissioner, European Commission"
USA "McDonough, William J." "Vice Chairman and Special Advisor to the Chairman, Merrill Lynch & Co., Inc."
CAN "McKenna, Frank" "Deputy Chair, TD Bank Financial Group"
GBR "McKillop, Tom " "Chairman, The Royal Bank of Scotland Group"
FRA "Montbrial, Thierry de" "President, French Institute for International Relations"
ITA "Monti, Mario" "President, Università Commerciale Luigi Bocconi"
USA "Mundie, Craig J." "Chief Research and Strategy Officer, Microsoft Corporation"
NOR "Myklebust, Egil" "Former Chairman of the Board of Directors SAS, Norsk Hydro ASA"
DEU "Nass, Matthias" "Deputy Editor, Die Zeit"
NLD "Netherlands, H.M. the Queen of the"
FRA "Ockrent, Christine" "CEO, French television and radio world service"
FIN "Ollila, Jorma" "Chairman, Royal Dutch Shell plc"
SWE "Olofsson, Maud" Minister of Enterprise and Energy; Deputy Prime Minister
NLD "Orange, H.R.H. the Prince of"
GBR "Osborne, George" Shadow Chancellor of the Exchequer
TUR "Öztrak, Faik" Member of Parliament
ITA "Padoa-Schioppa, Tommaso" Former Minister of Finance; President of Notre Europe
GRC "Papahelas, Alexis" "Journalist, Kathimerini"
GRC "Papalexopoulos, Dimitris" "CEO, Titan Cement Co. S.A."
USA "Paulson, Jr., Henry M." Secretary of the Treasury
USA "Pearl, Frank H." "Chairman and CEO, Perseus, LLC"
USA "Perle, Richard N." "Resident Fellow, American Enterprise Institute for Public Policy Research"
FRA "Pérol, François" Deputy General Secretary in charge of Economic Affairs
DEU "Perthes, Volker" "Director, Stiftung Wissenschaft und Politik"
BEL "Philippe, H.R.H. Prince"
CAN "Prichard, J. Robert S." "President and CEO, Torstar Corporation"
CAN "Reisman, Heather M." "Chair and CEO, Indigo Books & Music Inc."
USA "Rice, Condoleezza" US Secretary of State
PRT "Rio, Rui " Mayor of Porto
USA "Rockefeller, David" "Former Chairman, Chase Manhattan Bank"
ESP "Rodriguez Inciarte, Matias" "Executive Vice Chairman, Grupo Santander"
USA "Rose, Charlie" "Producer, Rose Communications"
DNK "Rose, Flemming" "Editor, Jyllands Posten"
USA "Ross, Dennis B." "Counselor and Ziegler Distinguished Fellow, The Washington Institute for Near East Policy"
USA "Rubin, Barnett R." "Director of Studies and Senior Fellow, Center for International Cooperation, New York University"
TUR "Sahenk, Ferit" "Chairman, Dogus Holding A.S."
USA "Sanford, Mark" Governor of South Carolina
USA "Schmidt, Eric" "Chairman of the Executive Committee and CEO, Google"
AUT "Scholten, Rudolf" "Member of the Board of Executive Directors, Oesterreichische Kontrollbank AG"
DNK "Schur, Fritz H." Fritz Schur Gruppen
CZE "Schwarzenberg, Karel " Minister of Foreign Affairs
USA "Sebelius, Kathleen" Governor of Kansas
USA "Shultz, George P." "Thomas W. and Susan B. Ford Distinguished Fellow, Hoover Institution, Stanford University"
ESP "Spain, H.M. the Queen of"
CHE "Spillmann, Markus" "Editor-in-Chief and Head Managing Board, Neue Zürcher Zeitung AG"
USA "Summers, Lawrence H." "Charles W. Eliot Professor, Harvard University"
GBR "Taylor, J. Martin" "Chairman, Syngenta International AG"
USA "Thiel, Peter A." "President, Clarium Capital Management, LLC"
NLD "Timmermans, Frans" Minister of European Affairs
RUS "Trenin, Dmitri V." "Deputy Director and Senior Associate, Carnegie Moscow Center"
INT "Trichet, Jean-Claude" "President, European Central Bank"
USA "Vakil, Sanam" "Assistant Professor of Middle East Studies, The Paul H. Nitze School of Advanced International Studies, Johns Hopkins University"
FRA "Valls, Manuel" Member of Parliament
GRC "Varvitsiotis, Thomas" "Co-Founder and President, V + O Communication"
CHE "Vasella, Daniel L." "Chairman and CEO, Novartis AG"
FIN "Väyrynen, Raimo" "Director, The Finnish Institute of International Affairs"
FRA "Védrine, Hubert" Hubert Védrine Conseil
NOR "Vollebaek, Knut" "High Commissioner on National Minorities, OSCE"
SWE "Wallenberg, Jacob" "Chairman, Investor AB"
USA "Weber, J. Vin" "CEO, Clark & Weinstock"
USA "Wolfensohn, James D." "Chairman, Wolfensohn & Company, LLC"
USA "Wolfowitz, Paul" "Visiting Scholar, American Enterprise Institute for Public Policy Research"
INT "Zoellick, Robert B." "President, The World Bank Group" Rapporteurs
GBR "Bredow, Vendeline von" "Business Correspondent, The Economist"
GBR "Wooldridge, Adrian D." "Foreign Correspondent, The Economist"

Tutto sotto controllo: agenti segreti all'opera a Chantilly

Sigle nazioni:

AUT Austria
HUN Hungary
BEL Belgium
INT International
CHE Switzerland
IRL Ireland
CAN Canada
ITA Italy
CZE Czech Republic
NOR Norway
DEU Germany
NLD Netherlands
DNK Denmark
PRT Portugal
ESP Spain
POL Poland
FRA France
RUS Russia
FIN Finland
SWE Sweden
GBR Great Britain
TUR Turkey
GRC Greece
USA United States of America
Data articolo: 7 giugno 2008

Jim Tucker e Alex Jones a Chantilly per il meeting del Bilderberg 2008

Come si evince chiaramente dalla lista che è stata diffusa con un comunicato i nomi degli italiani sono sempre gli stessi da un lustro: Franco Bernabé, Mario Draghi, John Elkann, Mario Monti, Tommaso Padoa-Schioppa. Ieri avevo fatto una lista dei candidati italiani a presenziare alla riunione, quelli che ci sono li ho azzeccati tutti (non ci vuole una scienza), avevo anche ipotizzato la presenza di Tremonti, Lapo Elkann, Profumo, Montezemolo e Tronchetti Provera. Credo che Tremonti con le recenti esternazioni "sulla setta di pazzi Illuminati" (mi riferisco alla puntata di Porta a Porta dove accusa i banchieri internazionali di follie) si sia un po' giocato il posto, ma il motivo della sua assenza potrebbe essere qualsiasi altro. Per gli altri ci sono "degni" sostituti, mi fa strano l'assenza di Profumo.
Troviamo poi teste coronate di tutta Europa (mancano i Windsor ma ci sono molti loro leccapiedi), dalla Spagna ai Paesi Bassi al Belgio alla Spagna: principi e re garantiscono una riunione di tutto rispetto. Mancano i Rothschild (ma non è una novità, ultimamente i padroni di Israele e mezzo mondo non partecipano fisicamente alle riunioni) ma i classici e viscidi Henry Kissinger (ma questo laido bastardo che cosa vuole ancora?) e David Rockefeller non mancano mai; è presente una folta schiera di falchi dell'amministrazione Bush: Condy Rice, Wolfowitz, Wolfensohn, Richard Perle, Zoellick, e poi qualche illustre papavero della stampa: Donald Graham boss del Washington Post, inviati dell'Economist, del Wall Street Journal, e uno sconosciuto greco, tale Alexis Papahelas del Kathimerin; in effetti la presenza dei pezzi grossi della stampa mondiale è ridotta ai minimi termini. Si segnala la presenza del capo della BCE Jean-Claude Trichet. Ieri tuttavia i giornali su menzionati non hanno mandato in stampa nemmeno una parola sulla segreta riunione, e le edizioni on-line non fanno nessuna eccezione, e questo a livello internazionale. Il silenzio dei media è davvero frustrante: come sia possibile non menzionare mai la questione è davvero inquietante. Sono sintonizzato su SKYTG 24 da ore, e negli scorsi giorni l'ho seguito in continuazione: mai, mai, nemmeno un accenno al Bilderberg meeting 2008. E stiamo parlando del "migliore Tg di Italia ed Europa" con tanto di premi al seguito. Incredibile.
Resta comunque molto incoraggiante il fatto che grandissimi individui come Alex Jones e Jim Tucker (e tutti coloro che ci stanno informando in diretta) stanno facendo un lavoro impressionante di vero giornalismo d'assalto, mossi da onestà intellettuale (niente a che vedere - naturalmente - con quelle prostitute intellettuali che imbrattano i giornali e rendono sempre più patetici i Tg) e dalla ricerca della verità. Un grazie a loro, numeri uno. Siamo già in possesso della lista ufficiale mentre i mass-media stanno facendo in modo che a Chantilly in realtà non sta succedendo nulla. Non lo dicono perché semplicemente non sta succedendo nulla al Westfields Marriott Hotel, quindi di cosa dovrebbero parlare?
Ho parlato di questo con un "vecchio" fotoreporter di Repubblica l'altroieri sera. Mi ha detto che ho naturalmente ragione e che se fosse per lui la stampa non sarebbe disinformazione e censura ma ciò che tutti ci aspettiamo che sia. Ha riconosciuto il valore delle "teorie del complotto" (sic) proprio perché solo le testa di pietra ancora reputano queste tematiche "teorie", "ipotesi", "teoremi". Purtroppo - mi ha detto il nostro amico di Repubblica - i giornalisti non sono liberi di pensare, ormai sono come soldati: prendi l'ordine ed esegui. Asserviti a Mammona, questi distorsori della verità, buttano via il loro talento per non ritrovarsi - parafrasando la celebre dichiarazione di un ex capo-redattore del New York Times che ha fatto storia - tosto sulla strada, alla ricerca di un nuovo impiego nel giro di 24 ore, solo perché hanno osato mandare in stampa la loro vera opinione o la verità.
Aspettiamo ora di avere l'agenda stipulata al meeting e mandiamo una lettera a tutti i maggiori quotidiani (lettere al direttore, dissenso via mail o negli spazi dedicati ai commenti delle notizie per l'insabbiamento della più importante e decisiva riunione del 2008). Dobbiamo farci sentire da questi fottuti bastardi manipolatori.
Volevo segnalare il sito Ecplanet.com perché traduce in italiano tutte le informazioni che vengono pubblicate sul sito di Alex Jones Infowars.com.
: : Claudio

venerdì 6 giugno 2008

«Bush equivocò deliberatamente i dati Cia per poter invadere l'Iraq»

Lo sostiene un rapporto di una Commissione mista del Senato americano «Bush equivocò deliberatamente i dati Cia per poter invadere l'Iraq» Lui, Cheney, Powell e Rumsfeld pronunciarono di proposito delle affermazioni equivoche

(Afp)WASHINGTON - L’amministrazione Bush equivocò ed esagerò deliberatamente le informazioni fornite dall’intelligence per costruire il caso e giustificare l’intervento armato in Iraq। Lo sostiene un rapporto, a lungo atteso, di una Commissione mista del Senato americano, consegnato giovedì. Il rapporto chiude cinque anni di indagini sull’uso, l’abuso e l’erronea interpretazione di dati dell’intelligence che portarono all’invasione dell’Iraq nel marzo 2003.

NON È NUOVO - Che l’amministrazione Bush avesse mentito sulle presunte minacce irachene non è affatto nuovo, ma il rapporto, 170 pagine, basato su una rassegna dettagliata di tutte le dichiarazioni pubbliche del presidente americano e dei suoi collaboratori più stretti, costituisce ad oggi - scrive il New York Times - l’analisi più completa per poter giudicare come l’amministrazione americana dipinse sistematicamente la situazione irachena in modo più pericoloso di quanto non fosse giustificato dai dati dei servizi segreti। Secondo la Commissione, composta da quindici senatori (otto democratici e sette repubblicani, due dei quali hanno approvato le conclusioni), George W. Bush, il vice presidente Dick Cheney, l’allora segretario di stato Colin Powell e l’allora ministro della Difesa Donald H. Rumsfeld pronunciarono di proposito delle affermazioni equivoche, tra l’ottobre 2002 e il marzo 2003, per collegare Saddam Hussein agli attacchi dell’11 settembre e ad Al Qaida; denunciarono il rischio che l’Iraq potesse fornire armi chimiche, nucleari o biologiche a gruppi terroristici; affermarono che l’Iraq si stesse dotando di droni per spargere veleni chimici e biologici sugli Stati Uniti. Nessuna di queste asserzioni proveniva dall’intelligence.

HILLARY CLINTON - In una dichiarazione che accompagna il rapporto, il senatore democratico John डी Rockfeller IV, presidente della Commissione, afferma: «Il presidente e i suoi consiglieri diedero vita a una campagna pubblica implacabile nel periodo successivo agli attacchi (dell’11 settembre) per sfruttare la guerra contro Al Qaida come una giustificazione per rovesciare Saddam Hussein». Quattro senatori repubblicani hanno stilato un rapporto di minoranza nel quale si accusano i democratici di ipocrisia, perché nel rapporto di maggioranza si è evitato di includere le dichairazioni pubbliche, fuorvianti anch’esse, di alcuni senatori democratici, fra i quali Hillary Rodham Clinton.

06 giugno 2008 http://www.corriere.it/esteri/08_giugno_06/usa_bush_iraq_6e62e4f2-33ae-11dd-9532-00144f02aabc.shtml

BILDERBERG 2008, INTIMIDAZIONI AD ALEX JONES DA PARTE DELL'FBI

Bilderberg 2008 di: Paul Joseph Watson
Fantasmi infestano il Marriot Hotel appena inizia il raduno Bilderberg Fantasmi, agenti FBI e poliziotti sono arrivati all'Westfields Marriott Hotel Virginia per esaminare Jim Tucker and Alex Jones all'aprirsi del raduno Bilderberg 2008, proprio quest'oggi senza neanche essere minimamente menzionato dai media americani. Appena prima di apparire sull'emittente ufficiale Coast to Coast AM ieri sera, in uno spettacolo che vanta 16 milioni di ascoltatori, Alex Jones è stato interrotto da un allarme incendio che l'ha costretto a lasciare l'hotel.
L'annuncio apparso ieri (04/06/08) al Marriott Hotel in Chantilly, VA “So che quanto succede è tutto organizzato, l'hanno programmato con precisione... appena il telefono squilla, suona l'allarme, ci vogliono fuori di qui” Jones ha detto al presentatore George Noory. Jones aggiunge che una guardia della sicurezza circa 30 minuti prima dell'intervista gli aveva chiesto di smettere di filmare e aveva fatto riferimento a uno strano allarme incendio che proprio non c'entrava in quel momento. “È un modo di attirare la nostra attenzione, questi bastardi sono venuti da noi parlando di un allarme incendio, poi appena arriviamo qui il telefono squilla, tiran su la cornetta e scatta l'allarme” dice Jones. Jones continua dicendo che alcuni agenti FBI avevano fermato lui e Tucker chiedendo se stessero pensando a qualcosa di violento durante un confronto al ristorante dell'hotel.
“Ci sono agenti e spie dovunque, dovunque andiamo siamo seguiti e interrogati” prosegue Jones che è già stato trattenuto e interrogato al precedente meeting Bilderberg del 2006 a Ottawa Canada. “Noi siamo giornalisti, abbiamo il diritto e il dovere di sapere cosa succede, quando si riuniscono 120 potenti del mondo”. Dal momento che la maggior parte dei media si sono rifiutati di proferire parola riguardo questo incontro di potenti che si riuniscono “in segreto” per decidere i destini del mondo, non è solo un dovere dei media alternativi, ma una necessità informare gli Americani di cosa sta succedendo a Chantilly. Se una simile quantità di film stars si riunissero in segreto, non credete i media ufficiali sarebbero interessati a sapere cosa si nono riuniti a discutere? Tuttavia 125 i top del CEO, filantropi estremamente influenti, capi di stato, ufficiali NATO, leader accademici, capi di banche, teste coronate europee, gente che governa i
destini del mondo, si riuniscono senza che i media ufficiali americani dicano parola a riguardo.

Controlli ferrei a Chantilly per la riunione dei burattinai del Nuovo Ordine Mondiale

Certamente non leggerete la notizia nel Washington Post, nel New York Times o nel Wall Street Journal, dal momento che gli editori di queste tre testate sono tutti membri del gruppo Bilderberg. Questa è la ragione per cui Tucker e Jones ogni anno in occasione di questo evento devono subire angherie e ispezioni per coprire la cosa, nessuno infatti osa uscire dai ranghi per fare della vera informazione perché coinvolti nel gruppo Bilderberg direttamente.

Data articolo: 6 Giugno 2008
Traduzione a cura di: Serenella Speziale

lunedì 2 giugno 2008

GLADIO, IL PRINCIPALE SEGRETO DELLA REPUBBLICA

DI SOLANGE MANFREDI
Paolo Franceschetti Blog
Una regia unica nelle stragi di stato?E’ Gladio il segreto della Repubblica, lo troviamo dietro tutte le stragi di Stato e i principali misteri della Repubblica. Questo articolo sarà necessariamente lungo, ma ciò si rende necessario per la particolare importanza del problema, probabilmente, la risposta ai mille perché delle stragi di stato italiane. Nella storia della nostra Repubblica quando troviamo stragi, omicidi eccellenti e traffici di armi troviamo sempre anche Gladio… e mai dalla parte giusta. Vedremo il perché. Ma soprattutto oggi esiste ancora? E se si cosa fa e come si chiama? Forse Falange armata?
1. Nascita di Gladio.
2. L’omicidio Mattei
3. Il piano Solo.
4. L’omicidio Calabresi.
5. Strage della questura di Milano.
6. Argo 16.
7. Il sequestro Sossi.
8. Omicidio Occorsio.
9. L’omicidio Amato.
10. Il caso Moro.
11. L’Omicidio Toni e De Palo.
12. L’omicidio Rostagno.
13. L’omicidio Li Causi.
14. Cambia il nome?
15. La Falange Armata.
16. Conclusioni.
1. Nascita Gladio.
Era il 1952 quando, grazie ad un patto segreto stipulato tra la CIA e il capo del Servizio informazioni forze armate (Sifar), nasceva l’organizzazione “Stay Behind” (“Gladio”). La struttura, alle dipendenze dell’Ufficio R del Sifar, era articolata in 40 nuclei, dei quali sei informativi, dieci di sabotaggio, sei di propaganda, sei di evasione e fuga, dodici di guerriglia. Inoltre erano state costituite cinque unità di guerriglia di pronto impiego in regione di particolare interesse.Una prima domanda sorge spontanea: dove e come venivano reclutati i gladiatori?
“Dirà il magistrato Libero Mancuso: «Il capo della “Gladio” statunitense Mike Sednaoui, vice capo della CIA a Roma, reclutava nella P2: se non si era della P2, difficilmente si dava quella garanzia di affidabilità richiesta.[1]». Infatti dell’esistenza di questa struttura, proprio perché nata da un accordo segreto (ovvero in una situazione di assoluta illegittimità costituzionale) e non, come invece avrebbe dovuto essere, da un accordo internazionale del Governo e del Parlamento, ne erano a conoscenza solo poche persone. Ovvero: alcuni politici, alcuni ufficiali dei servizi segreti e la massoneria deviata (in logge massoniche collegate con la P2, troviamo anche uomini del calibro di Stefano Bontade, Michele Greco e Pino Mandatari, commercialista di Riina). Solo loro erano a conoscenza della struttura e solo loro, probabilmente, potevano attivarla. Questo per più di 30 anni.
Solo nel 1990, infatti, grazie ad un'indagine del giudice Casson (che stava indagando sui depistaggi operati dai carabinieri e dai servizi segreti nell’inchiesta sulla strage di Peteano) si scoprirà dell’esistenza di Gladio.Scoppia il caso. Andreotti, chiamato a riferire in Parlamento, ammetterà l’esistenza di Gladio affermando che la struttura, formata da 622 unità, aveva lo scopo di difendere l’Italia da una possibile invasione sovietica. Non essendoci mai stata un’occupazione sovietica, la struttura non fu mai attivata e, soprattutto, non avrebbe mai interferito con la vita democratica del Paese.
Il materiale documentale raccolto nel corso delle indagini dal G.I. di Venezia Casson e dai sostituti procuratori militari di Padova, Sergio Dini e Benedetto Roberti, però attesterebbe, in realtà, come fin dalla sua nascita Gladio si sia vista attribuire compiti di interesse nella vita politica interna del paese.
Dal materiale raccolto si evince:
1. come i gladiatori venissero addestrati a tutta una serie di attività terroristiche:- con finalità intimidatorie (lancio di bombe contro sedi di partito);- di provocazione, ovvero pestaggi e azioni che facessero degenerare delle manifestazioni pacifiche in scontri con la polizia (ricordate il G8?);- atti di terrorismo da addossare ad altri.
2. Come la struttura fosse organizzata su più livelli al fine di poter rendere opportunamente divulgabile alcuni settori in caso di necessità (ovvero di scoperta). Mentre, in posizione occulta e da tenere nascosta ad ogni costo, una struttura più profonda, formata da soggetti i cui nomi dovevano rimanere ignoti (e che tutt’ora in effetti lo sono). La struttura più profonda avrebbe avuto funzioni di turbativa della vita politica nazionale.
Purtroppo le indagini non sono state portate a compimento sia perché come si evince dalla sentenza e dalla perizie del processo Gladio: “Alla direzione del SISMI si è tentato di cancellare le tracce della plurima attività di “Gladio” provvedendo a distruggere o manipolare i documenti d’archivio. Il magistrato veneziano Felice Casson ha scritto: “Gli archivi dei servizi segreti sono stati debitamente epurati, se non addirittura saccheggiati”[2]. Giuseppe De Lutiis, nella perizia effettuata sui documenti del SISMI sottoposti a sequestro, ha scritto: “...È inoltre da rilevare che nei registri di protocollo si riscontrano una abnorme mole di documenti distrutti col fuoco nei giorni intercorrenti tra il 29 luglio e l’8 agosto 1990, e cioè in concomitanza con l’accesso del giudice Casson al Servizio per la consultazione di documenti (27 luglio 1990) e con le dichiarazioni del presidente del Consiglio Andreotti dinanzi al Parlamento (il 2 agosto alla Camera, e il 3 alla Commissione parlamentare sul terrorismo e le stragi)”[3].
E sia perché, ai magistrati militari Sergio Dini e Benedetto Roberti: “L’inchiesta è stata loro sottratta quando hanno scoperto che l’organizzazione “Gladio” era articolata in più livelli: la parte dei 622 era “il coperchio legittimo, formato essenzialmente da gente in buona fede che ritenevano di operare solo in funzione antinvasione”, ma vi erano livelli più segreti fino al “nocciolo chiave”, “alle azioni “sporche” dei servizi”, un nocciolo attivato “al di là dei compiti istituzionali”[4].
Secondo quanto accertato nelle indagini della Procura militare di Padova, inoltre, intorno a metà degli anni ’80 la struttura Gladio sarebbe stata in un certo modo “riarticolata”, così da poter semiufficializzare parte della struttura (Gladio???), e, contemporaneamente, coprire ulteriormente il livello più occulto (Falange Armata????). Insomma, come dice il giudice Imposimato: “Gladio è il segreto della Repubblica. E’ materiale da maneggiare con cura…… una struttura occulta assolutamente incostituzionale avente mani libere per qualunque tipo di azione preventiva”[5].
La domanda da porsi, dunque, è: a quali azioni, preventive e non, ha preso parte Gladio? Ufficialmente a nessuna, non è mai stata attivata. Il problema però è che Gladio compare nelle pagine più buie della storia della nostra Repubblica. Vediamo quali:
2. Omicidio Enrico Mattei
E’ l’8 gennaio 1962. Enrico Mattei, presidente dell’ENI è atteso in Marocco per l’inaugurazione di una raffineria. Il pilota del suo aereo personale prima della partenza si accorge di una lievissima sfumatura sonora proveniente da uno dei reattori. Cerca la causa dell’anomalia e si accorge di un giravite fissato con del nastro adesivo ad una delle pareti interne del motore: l'episodio, classificato come banale dimenticanza dei tecnici, poteva con ottima probabilità provocare la seguente dinamica: il calore del reattore avrebbe sciolto il nastro, il cacciavite sarebbe finito nel reattore stesso, che sarebbe esploso senza lasciar traccia dell'oggetto, potendo il tutto poi apparire come un normale incidente[6].
Questa, più che una dimenticanza dei tecnici, sembra proprio un lavoro da esperti in sabotaggio, proprio una delle tecniche cui erano esperti i gladiatori. Quello che è certo è che Gladio era vicinissima al Presidente Mattei. Infatti proprio il capo scorta personale di Mattei, Giulio Paver, apparteneva al nucleo laziale di “Gladio”. Dello stesso nucleo laziale di Gladio facevano parte anche Armando Degni (che verrà poi inquisito per il tentato golpe borghese), Lucio Grillo e Camillo Grillo. Proprio il sedicente ufficiale dei Carabinieri che di nome, guarda caso, fa proprio Grillo, si presenta, il 27 ottobre 1962, con altre due persone all’aeroporto di Catania per ispezionare l’aereo di Mattei, poco prima del decollo[7]. Sarà l’Ultimo. Poche ore dopo il bireattore esplode in volo. Con Mattei perdono la vita Irnerio Bertuzzi, e il giornalista di Time Life William McHale.
Pochi mesi dopo il capo scorta Giulio Paver, appartenente a Gladio, lascia il suo incarico all’ENI. Probabilmente perché il suo compito è terminato.
3. Piano Solo
E’ il 1964. Il Generale massone De Lorenzo, capo del SIFAR e, praticamente, fondatore di Gladio, ha predisposto un piano per attuare un vero e proprio colpo di Stato militare nel caso in cui il Governo di centro sinistra (presieduto da Aldo Moro) non ridimensioni le sue istanze riformiste. Il Piano Solo prevede l’occupazione di obiettivi strategici nelle principali città italiane nonché l’arresto di 731 dirigenti comunisti e socialisti, sindacalisti, intellettuali di sinistra e esponenti della sinistra Dc da deportare poi in Sardegna nella base di Capo Marrangiu, ovvero nella base di Gladio.
Sulla vicenda il governo pone il segreto di Stato4. L’omicidio del Commissario Luigi Calabresi. Il commissario Luigi Calabresi viene ucciso il 17 maggio del 1972.Da anni il commissario Calabresi è vittima di una vergognosa campagna stampa diffamatoria che lo vuole responsabile della morte dell’anarchico Pinelli, volato giù dalla finestra della questura di Milano il 15 dicembre 1969.
E’ il 1988 quando, dopo 17 giorni passati, all’insaputa della magistratura, con un colonnello dei Carabinieri, un rapinatore, ex di Lotta continua, Leonardo Marino confessa di aver ucciso, insieme ad Ovidio Bompressi, il Commissario Calabresi per ordine di Adriano Sofri e Giorgio Pietrostefani. Le motivazioni del gesto sarebbero state quelle di una vendetta proprio per la morte dell’anarchico Pinelli. I processi che ne seguiranno non solo saranno indiziari ma alcuni corpi di reato risulteranno scomparsi o distrutti (????)
Eppure in pochi hanno sottolineato che:
- quando il Commissario Calabresi fu ucciso stava portando avanti una delicata inchiesta su un traffico di armi di grosse dimensioni tra la Svizzera e il Veneto;
- dei rapporti del Commissario sulle indagini inerenti il traffico d’armi non si è trovata traccia;
- i principali indiziati del traffico d’armi erano estremisti di destra della cellula veneta (strage di Piazza Fontana);
- una delle prime persone ad essere sospettate dell’omicidio del commissario Calabresi è stato Gianni Nardi, estremista di destra più volte arrestato per detenzione e traffico di armi;
- Gianni Nardi è presente nelle liste Gladio con la sigla 0565.
Ma a chiudere l’indagine circa il coinvolgimento di Nardi nell’omicidio del commissario Calabresi ed il traffico d’armi interverrà la sua presunta morte in un incidente d’auto avvenuto a Palma di Majorca 10 settembre 1976 (Numerose sono le indagini che vedono coinvolte persone legate a Gladio e si concludono con la “morte” dell’indagato)
5. Strage della questura di Milano E’ il 17 maggio 1973. Gianfranco Bertoli lancia una bomba a mano nel cortile della questura di via Fatebenefratelli a Milano durante l'inaugurazione di una lapide in memoria del commissario Luigi Calabresi. Sono presenti varie autorità tra cui il Ministro dell'Interno Mariano Rumor, obiettivo dell’attentato. Il Ministro Rumor rimane illeso ma la bomba causa 4 morti e 45 feriti.
Immediatamente arrestato Bertoli si dichiara anarchico e afferma che, con il suo gesto, voleva punire il Ministro Rumor per la morte dell’anarchico Giuseppe Pinelli (ancora!!!!)
Peccato però che Bertoli risulti in contatto con Freda (strage di Piazza Fontana), stipendiato dal SIFAR fin dai primi anni ‘60 e legato a Gladio con la sigla 0375.
6. Argo 16
E’ il 30 ottobre 1973. Due arabi, Al Tayeb Ali Fergani (alias Atif Busaysu) e Ghassan Ahmed, arrestati per atti di terrorismo ad Ostia, ottengono, su cauzione, la libertà provvisoria e vengono ospitati in un appartamento a disposizione del SID a Roma (avete letto bene: ospitati in un appartamento del SID). Il 31 ottobre 1973 i terroristi vengono accompagnati a Ciampino e, sottratti alla giustizia italiana, imbarcati e trasportati segretamente in Libia sull’aereo militare Argo 16, in uso alla struttura segreta Gladio. Ad accompagnare a casa i terroristi quattro ufficiali del SID: il colonnello Giovan Battista Minerva, il capitano Antonio Labruna, il colonnello Stefano Giovannone, il tenente colonnello Enrico Dilani. Enrico Milani appartiene all’organizzazione segreta Gladio. Probabilmente ne fa parte anche Giovannone. Sulla vicenda il Governo pone il segreto di Stato.
7. Sequestro Sossi
Il giudice Sossi viene rapito dalle BR il 18 aprile 1974. Due i brigatisti che afferrano materialmente Sossi. Uno è Bonavita, l’altro è l’infiltrato nelle BR dell’Ufficio Affari Riservati, Marra detto “Rocco”.“...Rocco” è un paracadutista, addestratosi in Toscana e in Sardegna all'uso delle armi e degli esplosivi (proprio come gli appartenenti a “Gladio”) che, prima di infiltrarsi nelle BR, si era specializzato nella pratica della “gambizzazione”, un'arte per la quale farà da istruttore ai brigatisti… A differenza di Pisetta, dopo il sequestro Sossi, “Rocco” non venne bruciato…Proseguì alacremente la sua attività nelle BR per conto dell'Ufficio affari riservati; contribuì, per esempio, a preparare l’azione del commando brigatista che il 18 febbraio 1975 riuscì a liberare Renato Curcio detenuto nel carcere di Casale Monferrato“[8].
8. Omicidio Vittorio Occorsio
Il giudice Occorsio, che negli anni aveva indagato sul Golpe Borghese, sul Piano Solo, sullo scandalo SIFAR, sulla strage di Piazza Fontana (insomma su tutte le vicende che hanno visto pesantentemente coinvolti i servizi segreti), aveva capito che, probabilmente, dietro a quella lunga scia di sangue vi era un unico comun denominatore e cercava di provarlo. Nel 1975 Vittorio Occorsio disse al collega Ferdinando Imposimato: “Molti sequestri avvengono per finanziare attentati o disegni eversivi…. Sono certo che dietro i sequestri ci siano delle organizzazioni massoniche deviate e naturalmente esponenti del mondo politico. Tutto questo rientra nella strategia della tensione: seminare il terrore tra gli italiani per spingerli a chiedere un governo forte, capace di ristabilire l’ordine, dando la colpa di tutto ai rossi…Tu devi cercare i mandanti di coloro che muovono gli autori di decine e decine di sequestri. I cui soldi servono anche a finanziare azioni eversive. I sequestratori spesso non sono che esecutori di disegni che sono invisibili ma concreti. Ricordati che loro agiscono sempre per conto di altri” [9].
“Il 09 luglio 1976, Occorsio viene assassinato. L’autore materiale del suo assassinio è un neofascista, Pierluigi Concutelli, la cui scheda, con l’indicazione della tessera n. 11.070, verrà ritrovata anni dopo da Giovanni Falcone a Palermo, nella sede della Loggia massonica Camea, retta da Michele Barresi e frequentata anche da uomini di Cosa nostra”[10].
“Il 26 dicembre del 1976 l’ingegner Francesco Siniscalchi (affiliato alla Massoneria dal 1951) invia un esposto-denuncia ai magistrati titolari dell’istruttoria per l’omicidio Occorsio: Siniscalchi fornisce alla magistratura notizie e documenti sulla Loggia P2 e sulla sua attività eversiva, e rivela l’oscuro ruolo di Licio Gelli e le “deviazioni” all’interno di Palazzo Giustiniani; per queste sue denunce, Siniscalchi verrà espulso dalla Massoneria”[11]. Gelli avrà la strada spianata.
9. Omicidio Mario Amato
I fascicoli del giudice Vittorio Occorsio vengono ereditati dal collega Mario Amato. Come Occorsio anche Amato capisce che, probabilmente, dietro tutte le sigle terroristiche c’è un’unica regia. Davanti al CSM il giudice Amato, il 13 giugno 1980, afferma: “sto arrivando alla visione di una verità d'assieme, coinvolgente responsabilità ben più gravi di quelle stesse degli esecutori materiali degli atti criminosi”.
Dieci giorni dopo, il 23 giugno 1980, poche settimane prima della strage di Bologna, il giudice Mario Amato viene ucciso a Roma.
10. Il caso Moro
Come abbiamo visto in articoli precedenti la presenza di Gladio nel caso Moro è imponente.
Ricordiamola:
- L'azione militare di via Fani viene definita un “gioiello di perfezione” attuabile solo da uomini super addestrati;
- Le perizie hanno appurato che in via Fani vennero usate anche munizioni di provenienza speciale provenienti da forniture date solo a forze statali militari non convenzionali. Quando, anni dopo, verrano scoperti i depositi “Nasco” della struttura segreta “Gladio” si riscontreranno le stesse caratteristiche nelle munizioni di quei depositi;
- La mattina del 16 marzo alle ore 9 in via Stresa, a circa duecento metri da dove avviene la strage c’è il colonnello del Sismi Camillo Guglielmi, istruttore presso la base di “Gladio” di Capo Marrargiu, dove aveva insegnato ai “gladiatori” le tecniche dell’imboscata.
Ad agevolare la fuga del commando un improvviso black-out interrompe le comunicazioni telefoniche della zona. Circa la vicenda della SIP si legge (Unità dell’11 luglio 1991) in uno scritto di Vladimiro Settimelli: “Una Gladio della SIP allertata il giorno prima del sequestro Moro”;
- La stampatrice modello Ab Dick 360 T (matricola n° 938508) utilizzata dalle BR durante il sequestro Moro per stampare comunicati e altro materiale proveniva dall’Ufficio RUS (Raggruppamento Unità Speciali), ovvero l’ufficio più compartimentato del servizio segreto militare che provvedeva all’addestramento di “Gladio”;
- Da documento della X Divisione Stay Behind (Gladio) del 02 marzo 1978, si evincerebbe come questa fosse a conoscenza del rapimento di Moro ben 14 giorni che questo avvenga;- l’argomento più spinoso che Moro affronta con i suoi carcerieri – e che non a caso verrà tenuto nascosto ancora per dodici anni dopo la sua morte – riguarda il nervo scoperto (tuttora nodo irrisolto) di Gladio”[12].
Eppure le BR che avevano detto: “Tutto verrà reso noto al popolo e al movimento rivoluzionario”, non riveleranno nulla degli interrogatori del Presidente della DC e mentendo spudoratamente sosterranno che dagli stessi non era emerso nulla di importante;
- “Il 24 aprile 1978 (quindi 15 giorni prima dell’assassinio di Moro n.d.r.) Infelisi emette alcuni ordini di cattura contro Morucci, Faranda, Gallinari. Gli ordini di cattura verranno bloccati… l’ipotesi è che ci sia stato un indebito intervento del ministro Cossiga per bloccar gli ordini di cattura, tramite il procuratore generale. Dirà Infelici, quasi trent’anni dopo. “Cossiga è stato il solo sottosegretario alla difesa ammesso a conoscere Stay Behind, cioè Gladio" [13];
- Il 16 marzo 1978 Cossiga decide di istituire dei comitati per gestire la crisi che pullulavano di iscritti alla loggia P2. “Oggi è possibile affermare che le strutture volute da Cossiga non solo non assunsero alcuna iniziativa diretta a salvare la vita di Moro, ma ostacolarono le indagini condotte dalla procura di Roma, bruciando le numerose occasioni che si presentarono agli inquirenti per liberare il leader DC e impedendo persino che l’inchiesta giudiziaria sul sequestro del presidente democristiano venisse formalizzata, ossia arrivasse nelle mani dei giudici naturali e logici destinatari"[14].
- “Con il passare degli anni e l’accertamento della verità nel processo sulle stragi e nei vari processi Moro, emerse che il Comitato crisi era un centro di potere di cui facevano parte i vertici di Gladio”[15].
- Per confutare la perizia sulla mitraglietta Skorpion utilizzata per uccidere Moro, Valerio Morucci e Adriana Faranda si sono avvalsi di un perito di parte legato al servizio segreto militare: tale Marco Morin, estremista di destra, appartenente a “Gladio”[16]. La perizia di Morin ha sostenuto che la Skorpion trovata in possesso di Morucci e Faranda non era l’arma che aveva ucciso Moro. Ma quella “perizia di parte” è stata smentita, rimanendo semplice testimonianza di una stranissima “convergenza”.[17]
11. Omicidio Toni De Palo
Il 2 settembre 1980, Graziella De Palo (giornalista di Paese Sera e de L'Astrolabio) e Italo Toni (redattore dell'Agenzia Notizie) vengono rapiti ed uccisi in Libano. I due giornalisti stavano svolgendo un’inchiesta su:
- il traffico internazionale di armi tra l’OLP e l’Italia (vi sono varie note su società italiane e straniere); - 5 campi di addestramento palestinesi situati nel sud del Libano nella zona di Tiro e Sidone. Sulla loro morte l’opera di depistaggio operata dal Generale Giuseppe Santovito, massone iscritto alla loggia P2, direttore del SISMI, e dal Colonnello Giovannone capocentro del SISMI a Beirut dal 1972 al 1981, entrambi legati a Gladio, sarà vergognosa. I due agenti del Sismi moriranno improvvisamente prima del processo a loro carico. Il governo, poi, apporrà il segreto di Stato.
12. Omicidio Mauro Rostagno
E’ il 26 settembre del 1988 quando Mauro Rostagno viene ucciso a colpi di fucile. Dentro la borsa teneva sempre delle registrazioni che non verranno mai più ritrovate. Sono in molti a ritenere che sui nastri scomparsi vi siano le immagini, filmate di nascosto tra il giugno ed il settembre del 1988, di un traffico di armi che si svolgeva all'aeroporto abbandonato di Kinisia, che è a qualche decina di chilometri da Trapani proprio nelle stessa circoscritta zona in cui operava il centro Scorpione, un centro di Gladio rimasto in gran parte sconosciuto e dotato di un aereo super leggero in grado di volare al di sotto delle apparecchiature radar.
13. Omicidio Li Causi
Vincenzo Li Causi, uomo del SISMI (Servizio Segreto Militare Italiano), per un certo tempo attivo presso la struttura di Gladio operante a Trapani (il centro Scorpione) fu ucciso a Balad, in Somalia il 12 novembre 1993, pochi giorni prima di deporre davanti al PM proprio sul Centro Scorpione.
Richieste di indagini da parte della Procura romana sono state bloccate da due ministri della Giustizia. Da più persone il maresciallo Li causi viene indicato come l’informatore di Ilaria Alpi la giornalista che, insieme al suo operatore Miran Hrovatin, pochi mesi DOPO (20 marzo 1994) verrà uccisa sempre in Somalia.
14. Cambia il nome?
Dal breve excursus ora fatto si evince come appartenenti alle liste gladio compaiano a 360° nelle vicende più buie della storia italiana, vicende che influenzano grandemente la politica del paese. Li troviamo “presenti” in:
- tentati colpi di stato;
- sequestri;
- stragi (sia di destra che di sinistra);
- omicidi;
- traffico di armi, ecc…
Li troviamo sempre presenti, ma la loro presenza è sempre dalla parte sbagliata: tirano bombe, fanno i periti di parte di assassini, depistano, mentono, ecc... Inoltre, nelle vicende in cui troviamo coinvolti gladiatori vi sono anche sempre una serie di costanti: i testimoni muoiono, i magistrati muoiono, le inchieste vengono bloccate, atti e documenti vengono sottratti o distrutti, viene posto il segreto di stato, ecc… Con modalità che troviamo costante, quando i servizi segreti vengono travolti da scandali che neanche l’apposizione del segreto di Stato riesce più ad arginare, il Governo li riforma, ovvero cambia il nome alla struttura ma, nella sostanza, uomini, mezzi e fini restano gli stessi.
Ciò che è lecito domandarsi oggi è se è possibile che per Gladio sia successa la stessa cosa. Ovvero: una volta scoperta la struttura Gladio è possibile che uomini e mezzi siano semplicemente stati “rinominati”? E se si oggi come si chiama la nuova Gladio? Forse Falange armata?
15. La Falange Armata
Pochi mesi dopo la scoperta della struttura segreta Gladio sulla scena italiana compare un’altra sigla “strana”: Falange armata. La troviamo:
1991 Il 4 gennaio, a Bologna nel quartiere del Pilastro, vengono uccisi tre carabinieri. La strage è rivendicata dalla Falange Armata. Per compiere la strage viene usato un mitra Beretta SC 70 in dotazione soltanto a forze speciali di pronto intervento Il 3 maggio in una armeria di Bologna vengono uccise tre persone. La strage è rivendicata dalla Falange Armata.
1992 Febbraio. Craxi, a seguito dei tanti avvisi di garanzia, si dimette da segretario del PSI. La Falange armata inizia le minacce contro mani pulite. Il 23 maggio Giovanni Falcone viene ucciso insieme alla moglie ed alla scorta a Capaci. La strage viene rivendicata dalla Falange Armata. Sulla collina di Capaci viene trovato un biglietto con il numero di cellulare di un funzionario del SISDE. Il 19 luglio Paolo Borsellino viene ucciso con alcuni agenti della sua scorta in via d'Amelio a Palermo. La strage viene rivendicata dalla Falange Armata. Alle spalle di Via D'Amelio, situato sul Monte Pellegrino, c'è Castel Utveggio. E' il punto di osservazione migliore perchè si domina perfettamente la vista dell'ingresso dell'abitazione di via D'Amelio. A Castel Utveggio ha sede un ente regionale il C.E.R.I.S.D.I., dietro il quale avrebbe trovato copertura un organo del SISDE.
1993 Marzo. Rogatoria di Di Pietro a Hong Kong sui conti di Craxi e contemporaneo messaggio della Falange armata: "A Di Pietro uccideremo il figlio". 14 maggio esplode una autobomba in via Fauro a Roma. 15 feriti. La strage viene rivendicata dalla Falange Armata. 27 maggio in Via Dei Georgofili a Firenze esplode una autobomba. 5 morti e 48 feriti. La strage viene rivendicata dalla Falange Armata. 02 giugno a Roma, in via dei Sabini, a 100 metri da Palazzo Chigi viene scoperta una autobomba. L'attentato viene rivendicato dalla Falange Armata. 16 settembre La Procura della Repubblica di Roma apre una inchiesta ed individua in 16 ufficiali del SISMI i telefonisti che hanno rivendicato le azioni della Falange Armata. 21 ottobre Attentato a Padova durante la notte contro il palazzo di Giustizia che viene in parte distrutto. L'attentato viene rivendicato dalla Falange armata.
1994 15 marzo, Di Pietro stringe per la rogatoria a Hong Kong sul bottino di Craxi: la prova che Bettino gestiva il proprio, tramite Giancarlo Troielli, qualche decina di miliardi. Riecco puntuale la Falange armata: "Ammazzeremo Di Pietro". Giugno. Di Pietro s'imbatte nelle mazzette degli industriali alla Guardia di Finanza. C'è anche la Fininvest. Nuove minacce a Di Pietro dalla Falange armata. Il 17 settembre, nuovo messaggio della Falange armata: "La vita politica e umana di Di Pietro sarà breve e verrà fermata". 1 ottobre. Ancora la Falange Armata: "Di Pietro è cotto a puntino". Novembre. "Di Pietro ha i giorni contati", annuncia la Falange armata. Il 27 novembre la Falange armata comunica: "Di Pietro è un uomo morto”. Proprio come Gladio, la sigla falange armata la troviamo, negli anni ‘90, impegnata a 360°.
Rivendica di tutto: omicidi, stragi, attentati, ecc... Pare non abbia una particolare “predilezione” né per un obiettivo, né una strategia politica. Compare qua e là… proprio come Gladio.
Visti gli obiettivi, nonché i tempi di esecuzione delle stragi e degli attentati, pare quasi che sia preposta più che altro a condizionare (sarebbe meglio dire destabilizzare) la vita politica del paese. Ma le analogie con Gladio non finiscono qui.Infatti, secondo quanto scritto da un ex parà della Folgore: Fabio Piselli (http://fabiopiselli.blogspot.com/2008/05/due-parole-sulla-operazione-falange.html)
La Falange armata non sarebbe una sigla terroristica , ma una: “...operazione modello, continuata e mai inquinata, compartimentata e soprattutto posta in sonno e mai disattivata… la falange armata era formata da ex operatori della Folgore e dei servizi, reclutati dopo il loro congedo…Omicidi, rapine, attentati, sequestri, introduzione in opere militari e politiche, trafugamento di armi istituzionali, addestramento di civili in attività militari, spionaggio politico e militare, intercettazioni illecite, violazione ed utilizzazione di un segreto d'ufficio, peculato, attentanto alla democrazia ed altro ancora è ciò che l'operazione falange armata ha posto in essere fra il 1985 ed il 1994 attraverso gli operatori attivati, singolarmente o in piccole squadre...”.
Non si sa se quanto scritto da Fabio Piselli sia vero, sarà compito della magistratura accertarlo (sempre che nel frattempo, come già successo, non vengano distrutti i documenti).
Quello che è certo è che le analogie tra Gladio e la Falange Armata sono veramente tante….troppe
Ma forse qualche magistrato ha già capito e forse non è un caso che nel 1996, il procuratore capo della repubblica di Firenze Vigna, abbia affermato, con riferimento specifico alle bombe dell’estate del 1993: “Per diversi collaboratori di giustizia, Totò Riina si sarebbe incontrato con persone più importanti di lui. C’era una strategia che doveva portare a dei colpi all’assetto politico dell’epoca. Ci ha particolarmente colpito la singolarità degli obiettivi che non sono propri di cosa nostra, come le chiese ed i musei. Questo fattore ci ha stimolato ad investigare se al di fuori di Cosa nostra ci fossero stati degli input, tenendo presente che Cosa nostra è un tassello di un più ampio mosaico criminale dove possono concorrere imprenditoria criminale, politici con la “P” maiuscola, logge massoniche deviate[18]”.
Chi ha orecchie per intendere…
16. Conclusioni
Probabilmente è, quindi, Gladio (la Gladio militare ???) che sta dietro alla maggioranza dei fatti di sangue irrisolti della nostra Repubblica. Una struttura articolata in 40 nuclei, e strutturata a gradi, o comparti, di cui i più elevati erano sconosciuti anche alla totalità delle istituzioni, compreso – solo per fare un esempio lo stesso Capo Dello Stato.Struttura non alle dipendenze, quindi, delle nostre istituzioni, ma direttamente della CIA, e dei vertici della P2. Come dire: i vertici della P2 al di sopra dello stato, del governo e del parlamento, con una propria struttura militare.
E’ questo che molti chiamano l’”antistato”.
Ed è per essersi avvicinati a questa verità, consapevolmente o inconsapevolmente, che hanno perso la vita magistrati, giornalisti, uomini delle istituzioni; è grazie a questa istituzione che hanno perso le vita centinaia di comuni cittadini, vittime di un disegno sconosciuto anche alla maggioranza dei politici, mentre quei pochi che sanno la verità continuano a parlare di “terrorismo rosso”, “terrorismo nero”… ben sapendo che la realtà è un’altra.
NOTE:
[1] Sergio Flamigni, Trame atlantiche, Storia della loggia massonica P2, Edizioni Kaos
[2] Sergio Flamigni, Convergenze parallele, Edizioni Kaos: Sentenza istruttoria del 10 ottobre 1991, pag. 5.
[3] Giuseppe De Lutiis, Perizia nei procedimenti penali del Tribunale di Bologna n° 219/A/86. Rggi e n° 1329/A/84 Rggi, consegnata il 1° luglio 1994, pag. 3.
[4] Sergio Flamigni, Convergenze parallele, Edizioni Kaos: Cs, inchiesta sulle vicende connesse alla “operazione Gladio”, stenografico dell’audizione di Sergio Dini e Benedetto Roberti, pagg. 14-18. Ha dichiarato Roberti: “I 622 erano elementi che all’apparenza non potevano far sorgere dubbi sia per la loro moralità sia per la loro attività e finalità. In realtà l’organizzazione, come è stato appurato, si avvaleva dell’opera anche di elementi ad altri livelli. È soprattutto molto interessante far notare che alcuni manualetti recanti i resoconti di esercitazioni realmente svolte dall’organizzazione “Gladio” rendono chiaro che tale organizzazione, avente certe finalità istituzionali, in realtà perseguiva anche altre finalità di controllo interno del Paese, come chiaramente detto in vari documenti – basta leggerli – affinché certe forze di sinistra non raggiungessero il potere, neanche in via legale, cioè tramite libere elezioni”.
[5] Imposimato e Provvisionato, Doveva Morire, Edizioni Chiarelettere, Pg. 139
[6] Wikipedia
[7] Sergio Flamigni, op cit.
[8] Sergio Flamigni, Convergenze parallele, Edizioni Kaos. Interrogato solo nel 1997 Marra ha negato di aver mai fatto parte delle BR.
[9] Imposimato e Provvisionato, Doveva Morire, Edizioni Chiarelettere , Pg.36
[10] Imposimato e Provvisionato, Doveva Morire, Edizioni Chiarelettere, Pg. 37
[11] Sergio Flamigni, Trame atlantiche, storia della loggia massonica P2, Edizioni Kaos
[12] Imposimato e Provvisionato, Doveva Morire, Edizioni Chiarelettere, Pg. 137
[13] Imposimato e Provvisionato, Doveva Morire, Edizioni Chiarelettere, Pg. 140
[14] Imposimato e Provvisionato, Doveva Morire, Edizioni Chiarelettere, Pg. 72
[15] Imposimato e Provvisionato, Doveva Morire, Edizioni Chiarelettere, Pg. 140
[16] Sergio Flamigni, Convergenze parallele, Edizioni Kaos: Morin è stato autore della perizia sull’esplosivo usato nella strage di Peteano nel 1972 (che uccise tre carabinieri), perizia tendente a dimostrare che quell’esplosivo proveniva da un deposito delle Br, poi clamorosamente smentita dal reo confesso Vincenzo Vinciguerra.
[17] Sergio Flamigni, Convergenze parallele, Edizioni Kaos.
[18] Giuseppe De Lutiis, I servizi segreti in Italia, Editori Riuniti, pg. 347
Link 29.05.2008