(PRIMA) WASHINGTON - Potrà mai la Massoneria mondiale del XXI Secolo allearsi con la Chiesa Cattolica Romana, al servizio della pace mondiale e dell’affermazione di un nuovo Umanesimo fondato sul rispetto e sulla valorizzazione di ogni singola persona sulla Terra ed altrove? Sembrerà una provocazione, ma non può più esserlo, visto che la Pace sulla Terra oggi è minacciata seriamente, molto più di quanto si creda. La risposta per tutti gli uomini e le donne di buona volontà, potrebbe venire dalla nona conferenza mondiale delle grandi logge massoniche, che si è svolta a Washington DC (USA), dall’8 al 10 maggio 2008. “Le tenebre dell’intolleranza, del fanatismo, della tirannia, della sopraffazione, del disprezzo dell’uomo assumono, talora, i contorni della cultura, prendono a prestito le parole della religione, si servono della scienza, utilizzano la politica e l’economia. Ma in realtà si oppongono alla vera cultura, alla vera religione, alla vera scienza, alla vera politica e alla vera economia. Date queste premesse è evidente che uno dei compiti storici della Libera Muratoria è proprio quello di combattere contro le tenebre”. Lo ha detto l’avvocato Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani, nell’intervento alla nona Conferenza mondiale delle Grandi Logge Massoniche che si è tenuta a Washington DC, la capitale degli Stati Uniti d’America, dall’8 al 10 maggio 2008.
Washington DC, planimetria massonica
Ecco ad esempio una notizia di oggi pubblicata dai quotidiani online e dalle agenzie di stampa di tutta Italia:
a Reggio Calabria Microspia in Procura generale Veleni e 'ndrangheta: dispositivo per intercettazioni trovato nell'ufficio di Francesco Neri REGGIO CALABRIA — Le cimici hanno fatto il nido anche negli uffici della Procura generale di Reggio Calabria. Dopo quella trovata nella stanza del sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia, Nicola Gratteri, un'altra microspia è stata scoperta nell'ufficio del sostituto procuratore generale Francesco Neri. Il ritrovamento è stato fatto dagli uomini del Reparto operativo speciale dei carabinieri nel corso della bonifica nelle stanze che ospitano la Procura generale. Un vecchio edificio, distante poche decine di metri dal Tribunale. In una zona centrale della città, lontana qualche chilometro dal Centro direzionale, dove sono sistemati gli uffici della procura e del gip.
Il dispositivo per intercettare in modo illegale potrebbe essere dello stesso tipo di quello piazzato nella stanza utilizzata da Gratteri: consente di ascoltare fino a una distanza di 200 metri dal luogo in cui viene piazzata. Era alimentata da una batteria, con una autonomia di circa due mesi. Non si sa da quanto tempo fosse stata collocata, ne quale siano le frasi captate e registrate.
Il rinvenimento della nuova microspia e le lettere firmate dal Corvo con insulti e indicazioni sulle attività investigative, inviate qualche settimana fa a magistrati della Dda, a pm della procura di Palmi e ad avvocati del distretto reggino, alimentano i sospetti che ci sia una regia occulta che tenterebbe di captare, per poi frenarle, le tante attività d'indagine. Alcune delle quali, per esempio quelle sulla commistione tra politica e affari, sarebbero già sul punto di essere concluse.
Francesco Neri, il magistrato finito nel mirino degli spioni, in passato si era occupato — come pm della pretura circondariale reggina — di ambiente e rifiuti tossici. Proprio quelle inchieste lo hanno condotto a indagare anche sulla morte della giornalista della Rai Ilaria Alpi e dell'operatore Miran Hrovatin, assassinati in Somalia nel 1994 in circostanze mai chiarite. Neri qualche anno fa fu sentito dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sull'omicidio dell'inviata del Tg3. Alcune sue dichiarazioni furono considerate dai commissari false, tant'è che il verbale fu inviato alla procura di Roma che lo mise sotto accusa. Il magistrato aveva sostenuto che nel corso di alcune perquisizioni svolte su ordine della procura di Reggio Calabria, il certificato di morte della giornalista era stato trovato tra le carte dell'ingegner Giorgio Comerio, finito al centro di un'indagine sullo smaltimento dei rifiuti speciali. Affermazioni che non avrebbero però trovato riscontro. Lo scorso aprile il gup di Roma Maurizio Caivano ha archiviato la posizione di Neri.
In passato il magistrato è stato tra i protagonisti dell'inchiesta sulla massoneria avviata da Agostino Cordova, ex procuratore di Palmi. E nel corso della sua attività si è inimicato la 'ndrangheta, che a settembre dello scorso anno aveva deciso di eliminarlo. I carabinieri hanno intercettato un giovane boss di una cosca del Tirreno reggino che avrebbe confessato al suo guardaspalle la necessità di fare fuori quel «magistrato diventato un rompi...». Nei mesi scorsi una busta con due proiettili gli è stata recapitata in ufficio. Infine, Francesco Neri si è occupato anche del «verminaio » di Messina. Con l'operazione Gioco d'Azzardo sono emersi intrecci tra apparati dello Stato, mafia e politica. Tra le persone finite in carcere anche giudici, professori universitari, poliziotti ed imprenditori. Carlo Macrì 12 maggio 2008, http://www.corriere.it/cronache/08_maggio_12/macri_ba8986b4-1fe6-11dd-895d-00144f486ba6.shtml?fr=box_primopiano
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