lunedì 12 maggio 2008

TERREMOTO IN CINA

Alle ore 8:28 di questa mattina (ore italiane) la Cina è stata colpita da un tremendo terremoto di 7,8° scala Richter. La zona colpita maggiormente è quella tra la regione di Sichuan e il Tibet. Addirittura il sisma si sarebbe avvertito in dodici regioni della Cina e persino in Thailandia. All'inizio pareva il bilancio delle vittime - si parlava di 107 morti - non fosse così drammatico, poi una serie di testimonianze e fonti hanno parlato di 3.000-5.000 morti. Inoltre l'80% degli edifici è crollato nella città di Chengdu, nella provincia di Sichuan e si teme che i bilanci possano ancora salire. Si parla anche di un secondo sisma di 3,9 scala Richter che si sarebbe avvertito oltre alle varie scosse di assestamento. Il sisma, avvertito fino a Shanghai, Taiwan e Bangkok, ha avuto il suo epicentro nella contea di Wenchuan, 100 chilometri a nord-ovest della capitale Chengdu. La capitale fa parte della prefettura autonoma di Aba, dove vive una folta minoranza tibetana. Si tratta del più forte terremoto che abbia colpito la provincia del Sichuan negli ultimi 30 anni. Alla scossa più forte ne seguite altre 44 di assestamento.
Per il Ministero degli Affari Civili di Pechino ci sono vittime in almeno quattro province: Sichuan, Gansu, Yunnan e Chongqing. L'agenzia Xinhua riferisce che 900 studenti sarebbero rimasti intrappolati sotto le macerie in un liceo di Juhuan (provincia di Sichuan). Si lavora per trarli in salvo.
Dopo il sisma un appello alla calma è stato lanciato da Wen Jiabao, che partito per Pechino ha definito la vicenda un «disastro». Il presidente della Repubblica Popolare Cinese Hu Jintao ha dal canto suo affermato che ogni sforzo verrà fatto per aiutare le zone e le persone colpite dal sisma.
La Commissione Europea è «pronta» a mandare i propri aiuti, e Luois Michel Commissario allo Sviluppo e agli Aiuti Umanitari in una nota da Bruxelles riferisce che «le notizie che arrivano sono molto preoccupanti, anche se molto sommarie, che parlano di diversi morti in una zona considerevole», tuttavia «se ci fosse bisogno di aiuto - prosegue - siamo pronti ad offrire assistenza umanitaria».
Nella zona colpita risiedono 26 italiani, l'ambasciatore italiano a Pechino Riccardo Sessa contattato da SKYTG24, ha riferito che «tutti stanno bene» e che sta presiedendo una riunione con tutti loro, si tratta infatti di medio-alti imprenditori che fanno affari nella provincia. La Farnesina è stata allertata per verificare se sono presenti turisti nella zona.
Questo dramma si aggiunge alle altre due catastrofi della scorsa settimana: il tifone nella ex-Birmania e il ciclone che ha colpito varie zone degli Stati Uniti; e proprio dal Nianmar giungono alcuni aggiornamenti: secondo le autorità i morti sarebbero 32.000, non è d'accordo l'ONU che proprio ieri aveva diffuso la notizia di 1 milione di morti e ben 2 milioni di senza tetto. Ci si avvicina così sempre più velocemente a quella che molti danno come data finale, il 21 Dicembre 2012 e pare che la furia della natura non abbia alcuna intenzione di fermarsi. Anzi.

Aggiornamento ore 23.30:

Salgono a 8.500 i morti nella sola zona di Sichuan, ma il conto potrebbe salire ancora. Wen Jiabao ha detto che la situazione è molto peggio del previsto, tuttavia le tre dighe - imputate dagli esperti di accrescere il pericolo sisma - stanno tenendo. Numerose vittime sono ancora sepolte sotto le macerie e cresce il numero degli sfollati, che supera le diverse migliaia. Sono anche a rischio i panda, ne dà notizia l'APCOM con questa nota:

Roma, 12 mag. (Apcom) - Proprio nella zona del Sichuan in cui è stato localizzato l'epicentro del sisma, il distretto di Wenchuan, si trova il Centro Wolong per la protezione e la ricerca sui panda giganti, animali in via di estinzione e simbolo della Cina. Sia il centro, dove si trovano 130 esemplari, che la riserva di Wolong, che ne ospita 150, sono rimasti isolati: non è possibile comunicare con i due centri in nessun modo, fa sapere l'ufficio forestale locale. La Wolong Nature Reserve è la piu importante riserva cinese per la ricerca e la salvaguardia del panda gigante.

Insomma la situazione non può che peggiorare ulteriormente. Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, in una nota inviata al premier cinese esprime il dolore del governo e del popolo italiano per il disastro umanitario che ha colpito la Cina.

A questo punto sarà bene che gli USA e la UE mandino quanti uomini più possibile, risorse e cibo alle migliaia di persone che sono rimaste senza approvigionamenti. Il pericolo, se non imminente ma quasi, a mio avviso, è il fattore emigrati, anche perché molte zone sono state devastate e la gente dovrà trovare al più presto dove andare, e se le zone limitrofe sono anch'esse state colpite dal terribile sisma, questo vuol dire una sola cosa: che queste migliaia di persone potrebbero pensare di raggiungere proprio Stati Uniti ed Europa, con elevato rischio clandestini e ulteriori morti e tragiche sofferenze. Vedremo comunque in che direzione si evolverà la situazione. Di certo c'è solo che ai milioni di morti dell'ex Birmania e a quelli degli USA si aggiungono altre migliaia di vittime. Pensare che strumenti come l'HAARP siano solo delle webcam e apparecchi da topi da biblioteca è pura idiozia, quindi spero che a qualcuno verrà in mente che è giunta l'ora di utilizzare tali strumenti per il bene comune e non solo per manipolare il clima nelle guerre e contro la sovrapopolazione mondiale.

Aggiornamento 13/5/2008, ore 12:00

Sono più di 12.000 i morti dell'ecatombe cinese, 500.000 le case distrutte, milioni gli sfollati, 60.000 i dispersi. Dati che sono destinati a salire ancora, nessuno sa quante vittime approsimativamente il sisma di ieri mattina abbia provocato. Una scossa di assestamento questa mattina, alle ore 11 circa (ore italiane), ha fatto tremare ancora la regione di Sichuan. 60 morti sono stati trovati in una fabbrica della zona, che si trova in zone di montagne piene di fango e detriti. Sotto le macerie rimangono i 900 studenti, solo una cinquantina di corpi sono stati tirati fuori.

Intanto arrivano 32.000 soldati e circa 30mila poliziotti per aiutare nei soccorsi, soccorsi tuttavia molto difficoltosi poiché la zona è molto montagnosa, piovosa e soggetta a frane. I soccorsi sono gestiti dal Primo Ministro Wen Jiabao in persona. La situazione è davvero disastrosa e il bilancio resta del tutto provvisorio in numerose altre regioni.

L'ambasciatore italiano Riccardo Sessa ha ribadito l'incolumità dei 36 italiani che vivono nella zona, afferma di averli visti tutti di persona e che stanno bene, tuttavia - aggiunge Sessa - nella stessa zona sono morte 10 persone tra cui 6 bambini.

Per quanto riguarda l'altra catastrofe provocata dall'uragano Nargis, nel Nyanmar ormai 11 giorni fa, sono 1 milione i morti secondo le stime dell'ONU, che parla di almeno 1 milione e mezzo-2 milioni di sfollati. Situazione tragica, tutto è distrutto, le case non ci sono più, i testimoni intervistati dalle televisioni - sotto la direzione della junta militare al potere - dicono che tutto ciò che è rimasto loro sono i vestiti che hanno addosso.

Situazione difficile anche per i rifornimenti che non arrivano nelle zone più interne ma restano più che altro nella capitale, Ban Ki Mon, il Segretario Generale delle Nazioni Unite a questo proposito si è mostrato molto turbato. Prevista per oggi infine un consiglio straordinario dell'UE.

Aggiornamento del 14 Maggio, ore 9:25

il premier Wen Jiabao: bisogna arrivare con i soccorsi ovunque Catastrofe in Cina, migliaia di morti 18 mila sotto le macerie solo a Mianyang Il bilancio ufficiale è di 12mila morti, ma sarebbero decine di migliaia le persone disperse

PECHINO - Si continua a scavare. E a cercare sopravvissuti e cadaveri mentre nella regione colpita dal terremoto è stata ancora avvertita una forte scossa. Alle 15,10 ora locale, le 8,10 in Italia, ha investito Chengdu, capoluogo della provincia sud-occidentale cinese del Sichuan, devastata lunedì dal terremoto di 7,8 gradi sulla scala Richter che ha provocato come minimo diecimila morti. Non è ancora stata misurata la magnitudo del movimento tellurico, che molti testimoni hanno comunque definito «il più forte» avvertito dopo il sisma. Panico nelle strade e nei pochi edifici rimasti in piedi, da cui la gente è fuggita in massa. IL BILANCIO UFFICIALE È DI 12MILA MORTI - Si è aggravato ancora, fino a sfiorare i dodicimila morti, il bilancio ufficiale delle vittime: fonti governative hanno infatti aggiornato il computo, rendendo noto che risulta confermato il decesso di 11.921 persone, quasi duemila in più rispetto alla cifra fornita in precedenza dalle autorità cinesi.

SEPOLTI VIVI - Almeno diecimila persone mancano poi all'appello in un'unica area della provincia sud-occidentale cinese del Sichuan: secondo l'agenzia di stampa ufficiale cinese «Xinhua», sono tuttora sepolte sotto alle macerie degli edifici crollati nella contea di Mianzhu, limitrofa a quella di Wenchuan, dove è stato localizzato l'epicentro del sisma. Ancora più grave la situazione a Mianyang, vicino all'epicentro del sisma, dove, sempre secondo «Xinhua», - sono 3.629 le vittime accertate. A riferirlo sono state le squadre di soccorso cinesi, secondo cui almeno altre 18.645 persone restano sepolte sotto le macerie. La città è vicinissima alla contea di Wechuan, epicentro del terremoto di magnitudo 7,8 della scala Richter.

RAGGIUNTO L'EPICENTRO - Il premier cinese Wen Jiabao aveva affermato che Wenchuan doveva essere raggiunta dai soccorsi entro il mezzogiorno di oggi. E così è stato. Circa 1.300 soldati dell'esercito cinese hanno raggiunto la località, situata a circa 3000 metri di altezza. Lo afferma l'agenzia Nuova Cina. Wenchuan era rimasta completamente isolata dalla giornata di lunedì. Le truppe, aggiunge l'agenzia, «hanno iniziato le operazioni di soccorso sotto una fitta pioggia».

NESSUNO STRANIERO TRA LE VITTIME - Il governo di Pechino intanto ha reso noto che tra le 12.000 vittime accertate del terremoto che ha colpito la provincia sudoccidentale cinese di Sichuan. «Fino a questo momento, non ci risulta che vi siano stranieri tra le vittime e i feriti nelle zone colpite», ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri, Qin Gang.

LE SCUSE DEL DALAI LAMA - Il Dalai Lama porge le sue condoglianze alla Cina e prega per le vittime del terremoto che ieri ha colpito la provincia di Sichuan, causando oltre 12mila vittime. Il leader spirituale tibetano, accusato da Pechino di aver fomentato gli scontri di marzo in Tibet, ha anche espresso apprezzamento per "la rapida risposta delle autorità cinesi nel dispiegare le squadre di soccorso".

SOCCORSI - Sono più di 16mila i soldati impegnati nei soccorsi alle popolazioni colpite. Gli elicotteri dell'esercito non hanno ancora potuto raggiungere alcune delle località isolate a causa del cattivo tempo e della scarsa visibilità che, secondo le previsioni, continueranno nelle prossime ore. Altri 34mila uomini si stanno dirigendo verso le zone più gravemente danneggiate viaggiando su aerei, treni, camion e in alcuni casi procedendo a piedi. Raggiunto da una località vicina con un telefono satellitare il segretario del Partito Comunista di Wenchuan Wang Bin, ha affermato che la popolazione ha bisogno di «tende, cibo, medicine e strumenti di comunicazione». Wang ha aggiunto che la maggior parte delle case sono distrutte e che trentamila persone hanno dormito all'aperto. TORCIA OLIMPICA - Il terremoto ha avuto anche conseguenze sui festeggiamenti per l'olimpiade di Pechino. Il percorso in territorio cinese della fiaccola olimpica sarà infatti ridotto. Lo ha annunciato in una conferenza stampa un portavoce del Comitato organizzatore dei Giochi.

[Fonte aggiornamento: http://www.corriere.it/esteri/08_maggio_13/cina_terremoto_730c8444-20ae-11dd-b34d-00144f486ba6.shtml]

Aggiornamento 15 Maggio 2008, ore 8:00

Aumenta il bilancio del terremoto che ha provocato finora quasi 15mila accertati

Oltre 7mila morti a Yingxiu, 30mila dispersi a Shifang e 25mila sotto le macerie Cina, il sisma ha cancellato le città"Oltre 50.000 dispersi nel Sichuan"

PECHINO - E' sempre più drammatico il bilancio delle vittime del terremoto che lunedì scorso ha colpito la regione del Sichuan, nella Cina sud-occidentale. Le vittime accertate, secondo fonti ufficiali, sono 14.866, ma un portavoce dell'ufficio che coordina i soccorsi ha avanzato una stima di oltre ventimila morti. Ma anche questa sembra poco realistica se si considera che l'agenzia ufficiale Xinhua riferisce di oltre 30.000 dispersi nella sola città di Shifang, che si aggiungono agli oltre 25.000 ancora sepolti sotto le macerie in tutta la provincia dello Sichuan. Solo ieri i militari che sono riusciti a raggiungere a piedi il piccolo centro di Yingxiu, nella contea di Wenchuan, epicentro del sisma, hanno trovato poco più di duemila sopravvissuti su una popolazione di circa diecimila persone. Alle 7.700 vittime della cittadina vanno aggiunti i dati che provengono dalla città di Mianyang, dove si è passati in meno di 24 ore da 3.629 a 5.430 morti. Secondo la Xinhua nella città oltre 18mila persone sono ancora intrappolate tra le macerie, mentre i feriti sono più di 23mila. Si ignora invece il numero delle vittime in una località vicina, Shuimo, dove fino all'altroieri vivevano circa 20.000 persone: le onde sismiche hanno reso completamente inagibili ponti e strade, e le squadre di soccorso non sono ancora riuscite a raggiungerla. Il governo cinese ha inviato centomila tra soldati, agenti della polizia militare e delle forze dell'ordine civili per contribuire alle operazioni di soccorso nelle zone più colpite. L'esercito ha annunciato che sono iniziati i lanci dagli elicotteri di rifornimenti sulle zone più isolate. La televisione trasmette a getto continuo immagini dai luoghi del disastro, i giornali sparano titoli a nove colonne e fotografie a tutta pagina, su Internet non si parla che degli aiuti alle vittime. La Croce Rossa cinese ha raccolto centinaia di milioni di yuan nelle sottoscrizioni che sono in corso in Cina e in altri paesi del mondo tra le comunità cinesi all'estero. L'agenzia Xinhua riferisce, citando fonti del governo locale, che la diga di Zipingpu, che alimenta l'omonima centrale idroelettrica, è stata gravemente danneggiata dal terremoto. La Phoenix Tv, una rete televisiva privata di Hong Kong, afferma che la diga è crollata. Fino a questo momento non si ha notizia di vittime. La costruzione della diga Zipingpu è stata una delle iniziative prese nell'ambito del piano di sviluppo delle regioni occidentali, rimaste indietro rispetto al sudest industrializzato. La centrale idroelettrica era in funzione dal 2006. Secondo le autorità cinesi la diga delle Tre Gole sul fiume Yangtze, che si trova a centinaia di chilometri dall'epicentro del sisma non ha subito danni. Il Papa ha lanciato un appello per "le popolazioni del Sichuan e delle provincie limitrofe in Cina, duramente colpite dal terremoto che ha causato gravi perdite in vite umane, numerosissimi dispersi e danni incalcolabili". Il Papa prega per i morti, è "spiritualmente vicino alle persone provate" e auspica che il signore "voglia concedere sostegno a tutti coloro che sono impegnati nel far fronte alle esigenze immediate del soccorso", ha detto al termine dell'udienza generale del mercoledì.

Fonte aggiornamento: http://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/esteri/cina-terremoto/settemila-morti/settemila-morti.html, 15/5/2008

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